roberto lanaro scultore


1977
Spunti di letture delle opere di Roberto Lanaro
(T. Bertamini, Bassano del Grappa - VI, 1999)

Abilissimo maestro dell’arte del ferro, Roberto Lanaro operava nel passato indagini nelle cose, scavando nelle forme stesse dei suoi oggetti quasi alla ricerca della loro recondita vitalità. Ora invece Lanaro lavora dall’esterno delle cose stesse,attorno alle loro forme, nell’intento di stabilire una trama di rapporti tra l’uomo e gli oggetti che lo coinvolgono. Per questo motivo le sculture in ferro attuali di Lanaro sono, in realtà, riproduzioni in formato piccolo di progetti per grandi costruzioni “abitabili” all’uomo; sono un fatto che ha per obiettivo quello “spazio” di cui l’uomo si sente invitato a prendere possesso... [...continua]

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1983
La materia, la forma e lo spazio
(G. Segato, Marzo, 1983)

Negli ultimi decenni la scultura ha assunto un’importanza primaria nell’esperienza e nella ricerca estetiche. Nella congerie di segnali, di informazioni visive, nel caos del traffico e delle costruzioni utilitaristiche e funzionali che ingombrano, confondono e soffocano il nostro spazio mentale ed esistenziale, la scultura, come evento plastico svincolato da qualsivoglia sudditanza rappresentativa, narrativa, celebrativa, monumentale, decorativa nel senso tradizionale dei termini, ha assunto una funzione di stimolazione problematica, conoscitiva e liberatoria a mio avviso superiore a ogni altra manifestazione artistica. Essa è il ‘campus’ in cui sono maggiormente messe alla prova, cioè ‘provocate’, misurate, stimolate, educate e arricchite... [...continua]

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1996
Roberto Lanaro
(Il Museo di Arte Contemporanea “Dino Formaggio”, Teolo - PD, Catalogo delle opere con note biografico critiche degli artisti a cura di Sergio Giurato, Teolo 1996)

Roberto Lanaro è nato a Molvena (Vicenza), dove tuttora risiede, il 26 settembre 1946. Nell’officina paterna -dove si succedono intere generazioni della medesima famiglia di fabbri fin dal 1706, data che egli ricorda incisa su una grande forgia a mantice-apprende tutti i segreti del mestiere. Conseguito, intanto, il Diploma di scuola Professionale d’Arte, egli acquista nella bottega paterna quella padronanza delle abilità ed i preziosismi tipici della lavorazione del "ferro battuto".
L’opera che meglio rappresenta le abilità acquisite durante questo tirocinio di sapienze artigianali è quel Dragone del 1968 tutto a scaglie intessute e creste... [...continua]

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2000
Roberto Lanaro
(D. Formaggio, Roberto Lanaro scultore. Omaggio al Duemila, Molvena - VI, 2000)

Roberto Lanaro (nato a Molvena, Vicenza nel 1946) è scultore di notevole potenza astrattiva e creativa. Figlio d’arte, con l’arte della lavorazione del ferro nel sangue, incorporata nell’officina paterna, dove intere generazioni di fabbri erano passate, a partire dai primi anni del 1700, ha saputo portare l’arte della scultura del ferro, ad una delle sue espressioni più alte e più culturalmente valide. Soprattutto perché egli ha saputo liberare questa arte dai pesi di facili banalizzazioni o giochi di estetismi di abbellimento, in cui un modesto uso artigianale del ferro aveva, per sua natura, tenuto il livello delle liberazioni formali. Insoddisfatto, quindi, delle produzioni circolanti, lo troviamo, nel 1974, assetato di nuovi stimoli... [...continua]

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2003
Roberto Lanaro
(M. Guderzo, Sculture di Roberto Lanaro, Possagno - TV, 13 luglio - 31 agosto 2003)

Raramente in natura il ferro, uno degli elementi fondamentali del nostro Universo, si trova allo stato libero, ma è presente in molti minerali da cui si deve estrarre. Dall’antichità, cioè da quando si è capito il valore di questo metallo grigio-argenteo, la vita umana è cambiata profondamente ed inesorabilmente. Il ferro, infatti, è il testimone del dominio dell’uomo sulla Terra. Modellare questo materiale è segno di una sensibilità profonda, perché si è alle prese con un metallo all’apparenza estremamente duro e rigido, ma nella realtà tenero e duttile. L’artista si concentra sulla piegatura, sul taglio e sulla torsione, in operazioni complesse che implicano una sequenza di azioni studiate e coordinate, durante le quali tutta l’essenza originaria del ferro... [...continua]

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2003
Roberto Lanaro
(M. Guderzo, Opere di Carron e Lanaro per la città di Marostica, in Cultura Marostica, a. XX, n. 56, 2003)

La scultura non vuole essere una rappresentazione o un’immagine, ma un atto della vita sociale, teso a racchiudere in essa un senso altissimo della solennità della vita e delle cose, della natura e della materia. Perciò si può senza dubbio affermare che la scultura di Lanaro appartenga al cosiddetto “senso del sacro”.
Come sempre sono le emozioni e i turbamenti dell’animo a provocare le migliori e più significative espressioni artistiche, così come è spesso il mistero che si cela nelle astratte rappresentazioni o nelle naturalistiche immagini a suscitare in noi sentimenti e sensazioni assai particolari. Lanaro con quest’opera, che ha intitolato Luogo del sapere, ha voluto rendere il suo omaggio.. [...continua]